Protettori gastrici. Se presi a lungo possono essere pericolosi.

I farmaci gastroprotettori hanno segnato un progresso fondamentale nella terapia di malattie quali l'ulcera peptica (gastrica o duodenale). Si tratta di terapie che hanno permesso di curare problemi che un tempo erano pressoché solo di pertinenza chirurgica.

Negli ultimi anni, tuttavia, si è assistito a un vero e proprio abuso di questi farmaci, in particolare della classe degli inibitori di pompa (omeprazolo, lansoprazolo, esomeprazolo, rabeprazolo, ecc.).

Vorrei richiamare l'attenzione dei miei assistiti sul fatto che si tratta di medicine che, come tutti i farmaci, hanno effetti positivi ed effetti collaterali. Soprattutto l'utilizzo a lungo termine può dare effetti collaterali anche gravi.

Tra gli effetti collaterali dell'uso continuativo sono ormai dimostrati l'aumento del rischio di osteoporosi e fratture, la riduzione dell'assorbimento della vitamina B12, del ferro e di altri farmaci (per esempio quelli per l'ipotiroidismo), l'aumento del rischio di polmoniti negli anziani, l'aumento del rischio di coliti infettive (da Campylobacter e Salmonella) e recentemente anche l'aumento del rischio di insufficienza renale cronica.

Un recente articolo su Quotidiano Sanità cerca di fare il punto su questo problema.

Inibitori di pompa protonica. Se presi a lungo possono essere pericolosi. Ecco perché

Hanno rivoluzionato il trattamento dell’ulcera peptica e della malattia da reflusso, ma adesso se ne sta francamente abusando (in Italia ben tre PPI sono nella top ten dei farmaci più venduti). Assumere a lungo e magari ad elevati dosaggi i PPI non comporta solo uno spreco di risorse ma anche concreti pericoli per la salute che gli autori di una review appena pubblicata su CMAJ inquadrano in tre categorie.

 L'articolo integrale è disponibile a questo link.

 

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